di Marino Longoni
Secondo la Tass, Vladimir Putin, dopo l'ingresso delle truppe ucraine nella regione de Kursk avrebbe dichiarato che
«Non ci sarà alcun negoziato di pace con Kiev a causa dell’offensiva ucraina. Di cosa possiamo parlare con gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare le centrali nucleari?».
Qualche giorno fa aveva accusato gli ucraini di «sparare indiscriminatamente con diversi tipi di armi, compreso quelle missilistiche, contro edifici civili». Esattamente quello che lui sta facendo con tutte le sue forze da oltre due anni. Dichiarazioni che lette con un minimo di senso critico, sconfinano tra l’allucinato e una propaganda di regime convinta che i suoi cittadini abbiano perso ogni contatto con la realtà.
Ed in realtà in Russia dichiarazioni demenziali di questo tipo sono frequentissime, quasi quotidiane. Probabilmente al Cremlino danno per scontato che l’unica verità è quella che promana dalle dichiarazioni ufficiali. Per loro la realtà non esiste, se è in contrasto con le dichiarazioni ufficiali e con gli interessi di chi comanda.
Se in Europa qualcuno avesse osato affermare che non si può trattare con “gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare le centrali nucleari”, sarebbe stato sommerso dalle critiche e dagli insulti. Putin ha lanciato sull’Ucraina centinaia di migliaia di razzi, missili, droni, proiettili d’artiglieria di ogni tipo.
Ne ha invaso il territorio, distrutto le città, provocato un esodo di proporzioni bibliche, ha cercato di distruggere le centrali elettriche, le dighe, gli ospedali, tiene in ostaggio la centrale atomica più grande d’Europa. E non si capacita che da qualche giorno anche gli ucraini stiano cercando di imitarlo.
Eppure, in Russia dichiarazioni spudorate come queste scivolano via come l’olio, ogni uscita del presidente è accompagnata dai peana dei cortigiani e di tutto il sistema della comunicazione pubblica. Anche quando il contrasto tra le parole e la realtà è così stridente da implicare che l’opinione pubblica abbia subito un lavaggio del cervello o una lobotomia.
Eppure, in occidente c’è ancora qualcuno, come Salvini, Grillo, Orbán, Le Pen, che tra il nostro sistema democratico, con tutti i suoi difetti, ed il regime post sovietico, preferisce ancora quest’ultimo.