Cos’è questa storia di Angela Carini nello spot dell’azienda che costruirà il Ponte sullo Stretto (fanpage.it)

di Annalisa Girardi

Angela Carini è tra le protagoniste di una campagna 
pubblicitaria della Webuild, l’azienda incaricata 
di costruire il Ponte sullo Stretto. 

E non sono mancate le polemiche e l’ironia sui social.

Una campagna pubblicitaria “per promuovere i valori dell’Italia che vince nel mondo”: è quella realizzata da Webuild, l’azienda incaricata di costruire il Ponte sullo Stretto, che ha come protagoniste diverse atlete, tra cui anche Angela Carini. Ma dopo le polemiche esplose durante le Olimpiadi di Parigi sul match con Imane Khelif – che ha poi vinto la medaglia d’oro – la pugile azzurra è stata presa di mira dall’ironia sui social.

La campagna si chiama “Webuild per lo sport. Costruire un sogno: storie di campionesse”. Uno spot a cui hanno partecipato, oltre a Carini, diverse atlete italiane:  la velista Caterina Banti, la judoka Alice Bellandi, e le velociste Zaynab Dosso e Antonella Palmisano. Ad ognuna di loro è stata affiancata una qualità: audacia, perseveranza, resilienza, tenacia e passione, quest’ultima scelta proprio per Carini.

Nel video diffuso dall’azienda sui social si vedono le cinque atlete impegnate ad allenarsi, delle immagini accompagnate da messaggi motivazionali che invitano a non mollare mai e andare sempre avanti. E sono subito partiti i commenti ironici e gli sfottò degli utenti.

La pugile è finita nelle scorse settimane al centro delle polemiche per aver abbandonato il match con l’avversaria algerina, Imane Khelife, dopo essere rimasta sul ring letteralmente meno di un minuto: 46 secondi, per la precisione. Il ritiro è arrivato dopo che nei giorni precedenti erano circolate vere e proprie fake news su Khelife, che era stata definita un’atleta transgender, quando non lo è.

Tra i commenti degli utenti c’è chi scrive che come Carini non ha finito il suo match, nemmeno il Ponte verrà mai davvero portato a termine. Oppure, chi dice che “se il Ponte avrò la stessa resistenza di Carini siamo in una botte di ferro”. E così via, tra messaggi decisamente poco carini verso l’atleta e diverse critiche alla scelta dell’azienda sulla campagna pubblicitaria.

Va detto che molto probabilmente si tratta di uno spot registrato prima dei giochi olimpici e di tutte le polemiche che ci sono state in queste settimane, anche se è stato diffuso solo alcuni giorni fa.

Ad ogni modo, si presume che il risultato ottenuto non sia quello a cui puntava la Webuild.

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