Il documento strategico più atteso di settembre, il rapporto sulla competitività che Mario Draghi ha presentato questa mattina, è organizzato in sei punti che delineano le sfide che l’Europa deve affrontare.

  • Prima di elencare le sue proposte, il rapporto sottolinea il nuovo contesto a cui l’Unione e gli Stati membri devono adattarsi: una crescita economica in calo, anche se il continente mantiene i suoi punti di forza – in particolare un basso livello di disuguaglianza – e tre vincoli esterni che dovranno essere superati: – l’era del boom del commercio mondiale sostenuto dalle regole multilaterali sembra essere finita; l’energia russa a basso costo non è più un’opzione dopo l’invasione dell’Ucraina; la protezione della sicurezza americana non è più garantita e l’Unione non può più fare a meno della sua difesa.
  • Draghi ha già esposto questi punti in due precedenti discorsi pubblicati nelle pagine di aprile e giugno.

Il Rapporto è strutturate intorno a cinque punti chiave:

  • Colmare il divario di innovazione (comprese le competenze);
  • Combinare decarbonizzazione e competitività;
  • Rafforzare la sicurezza e ridurre la dipendenza;
  • Finanziamento degli investimenti;
  • Rafforzare la governance.

Il rapporto può essere letto qui qui.

Per comprendere la logica del Rapporto, pubblichiamo sulle nostre pagine uno spunto di dottrina.