di Aldo Grasso
Dalla Russia con amore.
Il Parlamento Ue ha autorizzato l’Ucraina a usare armi occidentali contro obiettivi militari in terra di Russia.
A votare contro ci hanno pensato gli italiani: guerrieri con le armi degli altri, pacifisti sulla pelle degli altri, qualcuno anche filorusso. Lega e FdI, da un lato, e M5S e Avs, dall’altro, hanno votato compatti, un’incertezza in Forza Italia, delirio nel Pd. Com’è noto, a favore sono state solo Pina Picierno ed Elisabetta Gualmini (meritano la citazione completa), dieci contrari (tra cui Zingaretti, Ruotolo e Strada) e otto non pervenuti (tra cui Bonaccini, Moretti e Tarquinio).
L’Europa tutta è d’accordo a sostenere l’eroica resistenza ucraina contro l’invasore ma l’Italia suggerisce bonariamente che non bisogna offendere i «confini» del dittatore sanguinario. Così salviamo la faccia, non si sa mai, se poi Kiev userà le nostre armi, meglio non vedere, non sentire, non parlare. In ipocrisia non ci batte nessuno.
E gli eredi dei vecchi resistenti, degli indomiti partigiani che fanno? Sono allo sbando? Tutti d’accordo con Elly Schlein? Il sol dell’avvenire ha ormai il volto di Marco Tarquinio?
Anche nell’ambiguità non ci facciamo mancare nulla, con il rischio che eludere la fatica delle proprie responsabilità e delle proprie scelte significhi in realtà non aver più nulla da dire.