Le autorità bielorusse continuano a minacciare i manifestanti con accuse penali, nel tentativo di arginare le massicce proteste popolari.
I Pubblici Ministeri hanno infatti aperto un’indagine contro gli attivisti dell’opposizione, la cui mira è negoziare una transizione democratica del potere.
“Il futuro della Bielorussia, e quindi il futuro dei nostri figli, dipende ora dalla vostra unità e dalla vostra determinazione – dice Svetlana Tikhanovskaya, già candidata alla presidenza e ora rifugiatasi in Lituania – vi chiedo di continuare ad espandere gli scioperi, non fatevi intimidire, siate uniti.
Che le autorità, nascoste nei loro palazzi, ascoltino le nostre voci, quelle che ci hanno rubato”.
Il Ministero dell’Interno ha reso noto che Yevgeny Bokhvalov, l’uomo che ha organizzato lo sciopero nello stabilimento automobilistico di Minsk, è stato arrestato.
Gli investigatori hanno anche convocato tre importanti attivisti dell’opposizione per essere interrogati nell’ambito di un’indagine criminale sulla creazione di un consiglio di coordinamento. inteso a facilitare la transizione del potere.
Voci fuori dal coro
I bielorussi provano ad avere voce in capitolo per decidere il futuro del proprio Paese.
“Stiamo difendendo la nostra libertà di parola – dice un leader degli scioperanti – la nostra libertà di scelta e di riunione” … leggi tutto