La vicesindaca di Rimini invoca leggi più rigorose contro i gadget del Fascismo (dire.it)

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La richiesta dopo che un cameriere ha 
"chiesto scusa" e fatto il saluto romano 
davanti all'effigie di Benito Mussolini 
dopo aver servito dei clienti di colore

A parte il fatto che le indagini sull’episodio di razzismo nel ristorante di Rimini sono “indispensabili”, come “la necessita’ di contare su riscontri oggettivi”, e’ “necessario” che il Governo e il Parlamento, mettano mano a una legge che metta “paletti molto piu’ rigorosi e individuabili al proliferare di questo fascio-folklore”. La vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi torna sulla vicenda accaduta in un ristorante della citta’ qualche giorno fa, quando una famiglia di colore sarebbe stata vittima di un episodio di razzismo.

Un cameriere, infatti, secondo il racconto dei protagonisti Adjisam Mbengue e sua sorella Fatou (che poi hanno sporto denuncia) dopo averli serviti avrebbe “chiesto scusa” e fatto il saluto romano davanti all’effigie di Benito Mussolini rappresentata in alcune bottiglie nel locale.

Per Lisi, “presentare alla luce del sole lugubri gadget fascisti e nazisti, travestendoli da folklore, con il chiaro scopo di strappare una risata da morte, dolore, distruzione, razzismo, e’ da tempo un pezzo non secondario della progressiva assuefazione alla cultura del’egoismo, dell’amnesia, della prevaricazione motivata da ragioni ignobili, senza piu’ alcuna vergogna nell’esplicitarle pubblicamente”.

Da qui la richiesta di “riprendere in mano e approvare quella legge che nel 2015 promosse proprio la citta’ di Rimini, e quindi venne raccolta dalla Regione, grazie alla consigliera Nadia Rossi, e quindi da un gruppo di deputati, tra i quali Emanuele Fiano e Tiziano Arlotti”.

Nel 2018 il percorso parlamentare si spense, “adesso e’ venuto il momento di riaccenderlo”, rincara la vicesindaco.i quel ristorante avere in vista bottiglie di vino con l’effigie di Mussolini fosse una cosa normale. Il vero problema e’ questo“ … leggi tutto

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