Minacciano i politici e glorificano le Brigate Rosse: chi sono i cantanti dell’estrema sinistra

di

Minacce a Mario Draghi, a Matteo Piantedosi e 
a Matteo Salvini. 

Minacce anche ai poliziotti e “l’intifada”: cosa cantano i gruppi rock dell’estrema sinistra

L’estrema sinistra extra-parlamentare del nostro Paese è sempre più spregiudicata e sempre più convinta della propria impunibilità. Le scene del 5 ottobre, hanno avvisato, saranno la norma nel nostro Paese quando loro saranno in piazza.

Vogliono che le manifestazioni siano “sempre più un problema d’ordine pubblico e quindi un problema politico“, come hanno scritto i Carc. Il partito Leninista-Marxista Italiano, invece, sostiene che “prima dell’insurrezione il Partito deve saggiare la forza, la preparazione, la compattezza, la disciplina, il coraggio e la determinazione delle masse rivoluzionarie mediante manifestazioni e scioperi politici e il largo uso dei vari metodi di lotta fra cui la lotta di strada, i blocchi stradali, delle ferrovie, dei porti e degli aeroporti, l’occupazione di edifici pubblici e l’erezione di barricate“.

Poi ci sono i “menestrelli”, che queste idee le mettono in musica, insieme alla glorificazione delle Brigate Rosse, e non solo. Autodifesa Proletaria è un gruppo punk-rock che si muove sulla scena da qualche anno e nel suo ultimo album “Autunno caldo” ha inserito testi che meriterebbero una profonda riflessione in merito al clima che si respira in Italia. Di seguito, gli estratti dei testi di alcune delle canzoni contenute nell’album pubblicato nel 2024.

Dottrina del focolaio

Rinnega il lavoro, Rinnega la paga, Vogliamo le armi/Vogliamo le droghe/Non cerco il compromesso, non contrattare niente, dentro al bagagliaio/Un altro presidente“, “Rimani senza fiato/procrastina il reato/ma spara a bruciapelo sulla Polizia di Stato“.

In un video che è stato pubblicato su YouTube relativo a questa canzone, si sente la chiamata effettuata il 16 aprile 1988 al quotidiano la Repubblica: “Abbiamo giustiziato il senatore Dc Roberto Ruffilli a Forlì. Attacco al cuore dello Stato, Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente“.

La stessa arma usata per uccidere il senatore, fatto inginocchiare nel salotto della sua abitazione, venne impiegata contro i due militanti missini Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, assassinati il 7 gennaio 1978 nella cosiddetta strage di Acca Larentia. Ma venne usata anche contro l’ex sindaco di Firenze Lando Conti nel 1986 e contro l’economista Ezio Tarantelli, ucciso a Roma nel 1985.

Benvenuti in Via Schievano

Da quando ho coscienza ti dichiaro guerra/Mercenario di Stato e mafia/Vorrei pisciare sulla bara di tuo padre, merda/Il giorno che hai deciso di fare la guardia/Ti senti pulito, ti senti protetto/Senza numero identificativo“, “La linea di condotta obbliga vendetta/Facciamo un’ecatombe, spariamogli alle gambe“.

Via Schievano è stata una strage compiuta l’8 gennaio 1980 a Milano. La colonna delle Brigate Rosse “Walter Alasia” rivendicò l’attentato. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa era appena stato trasferito a Milano, in quelli che erano gli anni bui del terrorismo armato, sia rosso che nero.

Il commando delle Brigate Rosse, armato di mitra, arrivò in via Schievano a bordo di una Fiat 128 seguendo un’auto civetta della Polizia di Stato e, approfittando del traffico del mattino, aprirono il fuoco, uccidendo il vice Brigadiere Rocco Santoro, l’appuntato Antonio Cestari e l’agente Michele Tatulli.

Renault 4 (Con Astore, del gruppo P38)

Ho incontrato Bruno Vespa, gli ho sparato alle gambe/Mi diceva ‘Buonasera’ ma in un lago di sangue“, “Ho un fucile puntato sulla famiglia del premier/Signor Draghi, siamo a casa, avanti, venga a vedere“, “Cago sopra la Lega, sparo in testa a Matteo/Se poi muore mi sego, apro il vino e festeggio“, “Ti metto dentro una Renault 4/Brigate Rosse scritto sul contratto/Presidente non mi sembra stanco“, “Piantedosi vuoi il decoro/Fai la fine di Aldo Moro/P38 e Autodifesa/From the river, to the Sea“.

Questo è un brano cover del gruppo P38, già al centro delle polemiche. La Renault4 è l’auto all’interno della quale venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro. È qui dentro che i brigatisti gli spararono 12 colpi, uccidendolo, prima di far ritrovare la vettura in via Caetani.

I compagni che sparano non sono criminali

Volto coperto in mezzo alla strada/Onora i martiri dell’Intifada“, “Accendi la miccia della tua passione/Il tuo pensiero è una mano armata/Coscienza proletaria, Autonomia Operaia“, “Tsunami di proiettili/Da sopra una barricata/Le piazze chiamano sangue, le fabbriche vendetta/E una camionetta in fiamme/E nelle tasche una Beretta”.

Il brano sembra riferirsi alle piazze che dal 2023 sono animate dai manifestanti pro-Palestina, che molto spesso si concludono con disordini che causano feriti sia tra le forze dell’ordine che tra i manifestanti.

Copertina dell'album

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *