Per proteggerci dal virus forse servirà il Mes (corriere.it)

di Antonio Polito

Negli uffici di prevenzione ci vorrebbe 
(ci vorrà) il doppio o il triplo del personale

hi aspetta i figli di ritorno dalle isole, le tate di ritorno dalla
Romania, o le badanti di ritorno dalla Bulgaria, compulsa disperatamente fasci di norme e circolari, rimandi reciproci tra i decreti, deroghe ed eccezioni regionali. È difficile capire.

Perché chi torna dalle vacanze in Sardegna fa un tampone, e se è negativo è libero; mentre invece chi ritorna per lavoro dalla Romania o dalla Bulgaria non fa il tampone e per quattordici giorni è comunque in isolamento?

Si potrebbe rispondere: prima gli italiani. Ma nel caso di tate e badanti la quarantena deve svolgersi presso un’abitazione che è spesso una casa di italiani, e se per caso il «sorvegliato» è positivo l’isolamento si estende a tutta la famiglia. Dunque l’argomento pseudo-sovranista non regge: converrebbe fare anche a loro il test veloce all’arrivo. Perché non si fa? Manca il personale? Mancano i tamponi?

È una incongruenza, ma non è l’unica. Nel Lazio, per esempio, se un ragazzo che è stato in vacanza va dal suo medico di base e gli chiede di fare un tampone, così sa se può andare a trovare i nonni o deve restare a casa, si sente rispondere di no se non viene da una zona considerata focolaio … leggi tutto

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