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Ci è stato segnalato un tweet del Senatore Claudio Borghi (che su Twitter ha bloccato BUTAC da anni), il tweet è questo:
Claudio Borghi l’ha scritto il 4 ottobre, noi eravamo già immersi nel weekend lungo di Bologna visto che il 4 è San Petronio, ma altri hanno subito cercato di spiegare a Borghi che quanto affermava era sbagliato, e che con il suo post diffondeva disinformazione.
Dai colleghi di Bufale.net, che evidentemente non si erano ancora incrociati col senatore, al professor Roberto Burioni, tutti a cercare di spiegare la stessa identica cosa.
Ma
Noi non riteniamo sia utile parlare con un soggetto che ci ha preventivamente bloccato dalla sua bacheca anni fa, mentre invece riteniamo sia utile spiegare in maniera il più semplice possibile dove stiano gli errori nel post del senatore.
La primissima cosa da chiarire è che è stato ampiamente riconosciuto, da anni, che esiste un rischio molto raro di miocardite dopo la vaccinazione con vaccini mRNA, soprattutto nei giovani maschi. Nessuno lo nega, e non si tratta di una novità né di un’ammissione recente. Quello però che va detto è che la maggior parte dei casi documentati sono stati lievi e si sono risolti completamente con cure appropriate, come confermato da studi condotti dai CDC e altre istituzioni sanitarie internazionali.
Tutte cose che qui su BUTAC abbiamo spiegato più e più volte. Anche l’infezione da SARS-CoV-2 può causare miocardite, e i casi legati al COVID-19 possono essere più severi rispetto a quelli associati ai vaccini. La malattia COVID-19 può provocare gravi complicazioni cardiache, inclusi infiammazione del cuore e danni duraturi, specie nei soggetti che sviluppano la MIS-C (sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini), che è stata osservata come una complicanza rara ma seria nei bambini e giovani che contraggono il virus.
E infatti lo studio di cui parla il senatore Borghi evidenzia proprio come i pazienti affetti da miocardite da vaccino presentino generalmente un decorso clinico più lieve di quelli con miocardite da COVID. Difatti circa l’80% dei casi di miocardite associata al vaccino mostrava sintomi lievi, con solo il 17% dei pazienti che sviluppava un qualche tipo di disfunzione cardiaca (perdita temporanea di funzione del cuore).
Al contrario, i casi di miocardite associata al COVID-19 erano più gravi: il 68% dei pazienti presentava disfunzione cardiaca significativa e l’80% aveva un decorso clinico grave che richiedeva ricovero in terapia intensiva o supporto cardiaco.
Lo studio pubblicato su una testata del gruppo Lancet, eClinicalMedicine, a ottobre 2024 è sicuramente interessante nel suo mostrare come i pazienti che hanno sofferto miocardite da vaccino presentino più spesso cicatrici cardiache, seppur collegate a sintomi più lievi e decorsi più veloci, pertanto ha senso continuare il monitoraggio per portare avanti ulteriori ricerche e studi che possano aiutare a capire meglio la situazione.
Il senatore è pagato dalle tasse di tutti, anche quando scrive su Twitter, BUTAC è un servizio gratuito.