Mantovani non è nuovo agli atti vandalici.
Lui: “Senza perdere il sorriso, caro Bologna5, ce lo facciamo davvero il vestito nuovo, ancora più bello”
Ancora qualche grattacapo per “red sox”, al secolo Roberto Mantovani, il tassista bolognese diventato popolare per aver scelto di pubblicare gli incassi giornalieri, attirandosi “qualche” antipatia.
Mantovani non è nuovo agli atti vandalici, questa volta gli hanno dato “dell’infame” imbrattando il suo taxi anche con simboli di ordine nuovo. In passato, una scritta in rosso sul portone di casa e un foglio nella buchetta delle lettere con insulti e minacce (“Muori f…”), un’altra volta gli hanno tagliato le gomme.
“Le gite fuori porta (fuori regione), alle volte, come stavolta, possono suggerirti di rifarti il look. E noi, senza perdere il sorriso, caro Bologna5, ce lo facciamo davvero il vestito nuovo, ancora più bello. Mi metto in pausa qualche ora, per organizzarmi e ripartire” ha commentato sui social.
A maggio scorso, la cooperativa Cotabo lo aveva espulso “alla luce della profonda e insanabile contrarietà ai principi base del sodalizio associativo – scriveva in una nota –, dimostrata innanzitutto dall’intenzione del socio di ottenere vantaggi personali a scapito degli interessi collettivi della cooperativa, dalla reiterazione delle condotte nel tempo e della recidiva specifica, che denota una totale assenza di consapevolezza e perdurante mancanza di volontà di rispettare le normative regolatrici della cooperativa, si è ritenuto di non poter applicare una sanzione diversa dall’esclusione, ritenendo la Commissione Disciplinare che non vi siano i presupposti per la prosecuzione del rapporto associativo”.
Tra i motivi citati da Cotabo, quello della “reiterata campagna mediatica per denigrare apertamente la cooperativa”.