Una settimana di "dileggio all'olio di ricino", di "pre-news" che come il "pre-crime" predice e condanna prima degli eventi stessi.
Poi Report è andato in onda, e ha mostrato il nulla, il niente. Ma un niente maleodorante, che corrompe la vita pubblica
“Sveleremo un nuovo caso Boccia, che potrebbe essere al maschile”. “Giuli? Meglio che domenica guardi la partita”, sghignazzava Ranucci. “A Gennaro mando un saluto. E’ uno dei pochi che sa cos’è la dignità”. “Può portare alle dimissioni?”, “questo non l’ho detto. “Giuli ha detto che ha delle prove, se le ha, le mostrasse”.
Una settimana così, una settimana a spedire pizzini e insinuazioni, anche molto pesanti perché riguardavano non solo la politica, ma i comportamenti privati e le scelte di vita di persone. E i giornali che si mettono sull’attenti, anzi con la lingua penzoloni aspettando l’osso: “Che cosa svelerà Report?”. I “precog” della pre-news che annuncia colpe e determina le dimissioni, li abbiamo definiti.
Poi domenica la tanto strombazzata pubblicizzata trasmissione Report di Sigfrido Ranucci è andata in onda. Ebbene? Niente. Per una settimana si sono ascoltate porcherie e insinuazioni da trivio omofobico, preconizzazioni di terremoti politici in arrivo.
Niente, solo fuffa, già visto. Ma il “dileggio all’olio di ricino” per dirla con Giuliano Ferrara, corrompe e lascia la schifezza maleodorante della sporcificazione della vita pubblica. Come ha scritto Aldo Grasso, per questa robaccia “non si parli di servizio pubblico”.