L'eco di Salvini: "No ipocrisie, dati preoccupanti sugli aggressori stranieri"
Quali interventi si possono mettere in campo per garantire maggiore sicurezza alle donne che hanno paura ad uscire da sole?
“Io vengo accusata ogni giorno di aver introdotto troppi nuovi reati”, ma “il tema della sicurezza, soprattutto nelle nostre città, è sempre più evidente. Noi abbiamo dato dei segnali molto importanti” attraverso “le assunzioni nelle forze dell’ordine”, con i reati “che servono per combattere l’insicurezza dilagante nelle nostre città”, e poi “il tema del contrasto all’immigrazione illegale di massa, una delle materie su cui il governo si spende di più. Adesso verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto” quelle arrivate “illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte”.
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dalla direttrice di ‘Donna Moderna’, Maria Elena Viola.
“C’è un lavoro qui che è soprattutto securitario, la dimensione culturale c’entra di meno. Bisogna garantire la presenza delle forze dell’ordine, garantire che ci siano i reati, garantire che quando qualcuno commette un reato paghi per quel reato, che è un altro tema che abbiamo in Italia, e c’è un tema di contrasto all’immigrazione di massa su cui il governo si spende”.
L’eco di Salvini
La “battaglia quotidiana contro la violenza sulle donne che deve unire e aggregare tutti, senza bandiere o ipocrisie. A partire dal Codice Rosso, una legge voluta dalla Lega con Giulia Bongiorno che ha messo a disposizione un importante strumento a tutela delle vittime di violenze”.
Lo scrive sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che pubblica un elenco di alcune vittime. “Difendere le ragazze significa però anche riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un’immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali.
È dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani”, aggiunge.
“Saman Abbas, 18 anni, uccisa dai genitori e dallo zio, cittadini del Pakistan; Renée Amato, 19 anni, uccisa a colpi di pistola dall’ex fidanzato; Michelle Causo, 17 anni, uccisa da un ragazzo di origini cingalesi che lasciò il corpo in un carrello della spesa; Giulia Cecchettin, 22 anni,, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta con 75 fendenti; Melina Marino, 48 anni, uccisa da ergastolano in regime di semilibertà; Pamela Mastropietro, 18 anni, brutalmente uccisa dal nigeriano Innocent Oseghale; Danjela Neza, 29 anni, uccisa da un cittadino della Guinea; Ester Palmieri, 37 anni, uccisa con un coltello da caccia dall’ex fidanzato; Sara Ruschi, 35 anni, uccisa dal compagno marocchino; Hina Saleem, 21 anni, uccisa dal padre, cittadino del Pakistan; Martina Scialdone, 34 anni, uccisa dall’ex compagno; Iris Setti, 61 anni, uccisa da un cittadino nigeriano; Giulia Tramontano, 27 anni, Senago, avvelenata e poi uccisa con il bimbo che aveva in grembo con 37 coltellate da Alessandro Impagnatiello; Sharon Verzeni, 33 anni, uccisa da un italiano di origini maliane; Giada Zanola, 34 anni, uccisa dal compagno dopo una lite e buttata giù da un cavalcavia”, il lungo elenco pubblicato da Salvini.