Scarti umani – Conte / 5 Stelle 27.11.24 (diario.world)

di Barbara Mori

Bene, ora non ci sono più scuse: l'ultima 
maschera è caduta ed è nata la succursale 
italiana di Russia Unita.

La nuova amica di Gonde è una di quelle rossobrune che a forza di andare a sinistra si è ritrovata dall’altra parte: antiambientalista, anti-immigrazione, filorussa. Normale che una platea di putiniani la applauda, sarebbe strano il contrario.

Non è questo gran mistero che l’uomo forte del Cremlino sia un modello di riferimento del M5S fin dagli esordi: tra un post contro i vaccini e uno sulle scie chimiche, il blog di Grillo ha spesso ospitato articoli di Sputnik e Russia Today, volti ad influenzare la politica italiana. E c’è tutta una sfilza di coincidenze a dir poco singolari che lega l’attività politica dei grillini agli interessi della Russia, in Italia e oltre.

Nel 2014 Grillo difendeva pubblicamente l’annessione della Crimea successiva all’occupazione militare russa e riconosceva come legittimo l’esito del referendum per passare con Mosca, che invece gli osservatori internazionali avevano bollato come una farsa.

Nel 2016 Di Battista partecipò con il collega grillino Di Stefano al congresso del partito di Putin, Russia Unita. I due rientrarono in Italia entusiasti degli “ottimi incontri” avuti e del feeling che si era creato. Subito dopo il M5S presentò in parlamento una proposta di legge per uscire dalla Nato. Ma tu guarda che combinazione…

Nel 2018, all’insediamento del governo Conte-Salvini, il primo punto che il Duo Maravilha aveva concordato in politica estera era la revoca delle sanzioni alla Russia. Ma anche questo sarà stato un caso, dai…

Nel 2020, sotto un altro governo Conte, “incidentalmente” abbiamo avuto una trasferta in Italia dell’esercito russo a spese nostre, senza peraltro informare preventivamente nessuno, nemmeno la Nato. Organizzata nottetempo al telefono con Putin con la scusa del Covid, con tale missione dai contorni ancora poco chiari l’allora Presidente del Consiglio autorizzava i russi a ficcare il naso un po’ dappertutto, comprese le basi militari. E fu solo grazie al nostro Stato Maggiore e al Ministero della Difesa che gli uomini di Putin furono tenuti lontani dai siti sensibili, perché Giuseppi gli aveva dato di fatto carta bianca.

Per non parlare del tema energia, sul quale i 5 stelle o di riffa o di raffa sono sempre stati contrari ad ogni alternativa al gas russo: No al TAP in Puglia, alle trivelle in Adriatico, ai rigassificatori ovunque, al fotovoltaico, al geotermico, all’eolico, all’idroelettrico, ai termovalorizzatori, al nucleare. Hanno fatto questioni anche per l’accordo di Draghi per il gas algerino.
Non una parola contro il gas di Putin, però. Quello va bene, profuma di gelsomino, regolarizza l’intestino ed è meglio del Viagra.

Tutto questo attivismo pro-russo sarà casuale, per carità, ma con risultati efficaci per mantenere per tanti anni, fino alla crisi ucraina, la dipendenza del nostro Paese da Mosca. Ed effettivamente, a spanne l’Italia rappresentava un cliente da decine di miliardi di euro all’anno per Gazprom. Una bella sommetta per Vladimir Vladimirovič, che ora gli manca…

Ma io non ce l’ho mica con loro, ci mancherebbe. Ormai si sa cosa sono, chi oggi casca dal pero finora è vissuto dentro un sarcofago. Io ce l’ho con chi gli va dietro e si ostina a non vedere quello che è visibile anche a un cieco.

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