di Nuccio Fava
Nella crisi drammatica degli sbarchi non sorprende la rabbia e la reazione scomposta, anche se comprensibile dei residenti e dei tanti turisti che pure mostrano il legame, spesso antico, con questa perla del Mediterraneo.
Ha il torto di essere stata collocata dalla natura più a sud di Tunisi ed essere diventata sponda privilegiata per l’approdo, con ogni mezzo, di diseredati che tentano di fuggire da veri e propri lager, da luoghi di tortura e persecuzioni le più disumane su cui papa Francesco non si stanca mai di rinnovare il suo grido alla solidarietà e allo spirito di compassione umana.
In una situazione così difficile non è spesso sufficiente l’opera di salvataggio di Ong anche straniere che operano meritoriamente mettendo in salvo centinaia di vite. Nuovi flussi ininterrotti giungono giorno e notte sull’isola, fuori dal porto e da luoghi di sbarco, invadendo strade e spiazzi tra l’ostilità più diffusa.
Anche per la ministra Lamorgese è un’emergenza ininterrotta e difficile, aggravata dall’ostilità dei residenti che si sentono ingiustamente colpiti e senza difese, sostenuti solo da campagne pubblicitarie alla Salvini e alla stregua del presidente irresponsabile della regione Sicilia … leggi tutto