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Il Cda di Tim ha approvato una lettera d'intenti con Cdp Equity per realizzare il progetto di rete unica nazionale attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber. Ecco cosa c'è da sapere
Un possibile punto di svolta per le telecomunicazioni italiane. Con un paletto temporale già messo nero su bianco: entro marzo 2021 AccessCo dovrà essere realtà. Dopo giorni di indiscrezioni e il segnale politico dell’esecutivo, il Cda di Tim ha approvato e dato il via libera alla firma di una lettera d’intenti con Cdp Equity (Cdpe), per realizzare il progetto di rete unica nazionale attraverso la fusione tra FiberCop e Open Fiber, controllata al 50% da Enel.
Alla vigilia ci aspettavano solo i principi base del Memorandum, invece in serata sono arrivati molti dettagli, con il board parallelo di Via Goito che parla di passo “necessario” per l’accelerazione dello sviluppo digitale dell’Italia”.
Perché da Corso Italia è stato deliberato come previsto un tratto fondamentale per questo percorso: è stato approvato l’accordo con Kkr Infrastructure e Fastweb relativo alla costituzione di FiberCop, la NewCo in cui verranno conferite la rete secondaria di Tim (dall’armadio di strada alle abitazioni dei clienti) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture partecipata da Tim (80%) e Fastweb (20%).
La nuova società – di cui Tim deterrà il 58%, gli americani Kkr il 37,5% e Fastweb il 4,5% – offrirà servizi di accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato … leggi tutto