L'hacker Nunzio Calamucci, arrestato nell'ambito dell'inchiesta su Equalize, ha raccontato di aver parlato con un inviato del programma
L’intercettazione
Calamucci e il suo capo Carmine Gallo lavoravano per l’agenzia del presidente della Fiera di Milano Enrico Pazzali. L’informatico ha raccontato ai pm dei suoi contatti con Report. Che erano però già nelle mani dei magistrati. Grazie a un’intercettazione ambientale in cui proprio Calamucci, parlando con il collega Giulio Cornelli, racconta di aver passato notizie a Report.
La sintesi dei carabinieri del Ros: «Calamucci racconta, senza rivelare il soggetto oggetto di segnalazione, come abbiano passato dei dati al giornalista Ranucci quando hanno riscontrato una situazione insanabile nei loro rapporti con la politica: “Obbiettivo raggiunto eh! Noi questo volevamo inculare… aspetta.. lui mi ha detto procedi, è insalvabile.. Sigfrido… hai capito com’è l’etica di Enrico?”. Cornelli conferma: “Si”».
Sigfrido
Il Sigfrido è Ranucci, nato a Roma il 24 agosto 1961, giornalista Rai. «Cornelli risulta collaborare attivamente con Diella Marco, socio di Vincenzo De Marzio (ex dei servizi segreti, al soldo di Equalize, ndr) il quale fornirebbe dati investigativi anche alla trasmissione di Rai3 Report, così come asserito dallo stesso in alcune conversazioni captate», scrivono i carabinieri. Mentre l’Enrico è Pazzali, che usa i dossier illegali per affossare gli avversari.
Ma secondo il rapporto utilizza anche Report. «Oggi vedo Ranucci», dice Pazzali a Gallo in una intercettazione. Interrogato la settimana scorsa, Calamucci conferma e probabilmente spiega l’episodio cui fa cenno nelle intercettazione.
E descrive un sistema consueto di passaggio di notizie a Mottola. Aggiungendo il dettaglio sullo scambio di favori, cioè sul flusso di documenti anche da Report a Equalize, che ieri Ranucci smentisce con energia.