Democrazia e ingerenza (dis)informata (corriere.it)

di Aldo Grasso

Padiglione Italia

Le continue ingerenze di Elon Musk in Europa (Roma, Berlino, Londra) ci inducono a riflettere sulla buona salute delle democrazie liberali.

Non ci sono solo dittature, autocrazie, teocrazie a osteggiarle; le nuove tecnologie in mano agli oligarchi della comunicazione hanno creato un nuovo scenario che sta ridefinendo l’identità stessa di democrazia.

Manipolazioni, disinformazione, troll, deepfake, falsi profili creati dell’AI più veri del vero ci accompagnano nell’ombra durante tutta la giornata, anche in quella delle votazioni. Il 2024 è stato il «super anno elettorale» perché due miliardi di persone sono state chiamate alle urne. Che si voti è un bene, ma con quale consapevolezza andiamo a votare?

Propaganda

Fake news, falsi profili e troll mettono in dubbio il voto consapevole

Da quando i social sono diventati una fonte primaria d’informazione, da quando gli algoritmi hanno un nome e cognome, nella formazione dell’opinione pubblica i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli all’emozione o delle convinzioni personali alimentate spesso da fake news; in questo contesto il concetto di verità diventa irrilevante. Le opinioni contano più della realtà.

La propaganda, la distorsione dei fatti a fini politici, è sempre esistita ma oggi ci troviamo di fronte a una sorta di salto di specie globale indotto dalla rivoluzione digitale: siamo tutti più fragili, malleabili e inconsapevoli.

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