La fine del programma di fact checking negli Usa non è l'unica novità introdotta ieri dal gigante dei social media
Le limitazioni di genere nelle professioni
Le nuove linee guida del gigante dei social media consentono anche «contenuti che invocano limitazioni basate sul genere di (chi può accedere a, ndr) lavori nell’ambito militare, nelle forze dell’ordine e nell’insegnamento».
Allo stesso tempo, Meta permette anche di riferirsi a determinati spazi e ambiti professionali come esclusivamente dedicati a un solo sesso o genere: «A volte le persone usano un linguaggio esclusivo per il sesso o il genere quando discutono dell’accesso a spazi spesso limitati dal sesso o dal genere. Ad esempio ai bagni, a scuole specifiche, a ruoli specifici nell’esercito, nelle forze dell’ordine o nell’insegnamento, e a gruppi sanitari o di supporto», si legge nelle linee guida.
I fact checker di Meta in Europa
Infine, è stata rimossa la frase con cui le linee guida sull’hate speech si aprivano dal 2018, la quale avvertiva che la violenza online può dare vita a violenza offline. Le novità arrivano dopo il video rilasciato ieri in cui Mark Zuckerberg ha annunciato la fine del programma di fact checking negli Usa. Il fondatore e Ceo di Meta ha parlato esplicitamente di «bias politici dei fact checker» e di «censura istituzionalizzata dall’Unione Europea».
L’alternativa adottata oltreoceano è la stessa che da tempo è utilizzata su X di Elon Musk: le note con cui gli utenti possono segnalare pubblicamente un contenuto che secondo loro è falso è fuorviante.
Al momento, il programma di fact checking di cui fa parte anche Open proseguirà invece in Europa. Infatti, se volesse terminarlo, secondo quanto disposto dal Digital Services Act, il regolamento dell’Ue sui servizi digitali, prima di sbarazzarsi dei fact checker, il gigante dei social dovrebbe assicurarsi che l’alternativa è altrettanto efficace a impedire la diffusione di informazioni false e fuorvianti.