La partita referendaria “giocata” attraverso le considerazioni, mai reticenti, del professor Luciano Canfora, filologo, storico, saggista, una “coscienza critica” della sinistra che non ha mai avuto peli sulla lingua o interessi di bottega da coltivare.
Professore emerito dell’Università di Bari, membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana e direttore della rivista Quaderni di Storia (Dedalo Edizioni), Tra i suoi libri, ricordiamo: Fermare l’odio (Laterza); Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano (Laterza); Il presente come storia. Perché il passato ci chiarisce le idee (Bur, Rizzoli)
Professor Canfora, qual è, a suo vedere, la vera posta in gioco politica nel referendum sul taglio dei parlamentari?
La posta in gioco vera, sostanziale, è il tentativo disperato dei 5 Stelle di ottenere finalmente un successo, dopo le catastrofi nelle quali da tempo si dibattono. Loro hanno questa escogitazione che rasenta il paradosso. E cioè non esiste quorum per questo tipo di referendum, la proposta è potentemente demagogica e quindi certamente passa, avremo una catastrofe nelle regionali, ma diremo abbiamo trionfato nel referendum.
Ormai la questione è questa qui. Un partito allo sbando, pronto a tutto, ad allearsi con il diavolo o con l’arcangelo Gabriele non importa, deve trovare un motivo per dire che finalmente una cosa c’è andata bene, prima del disastro. Purtroppo costoro calpestano cose serie come la Costituzione, il principio della rappresentanza etc., per una finalità bassamente di bottega.
I 5 Stelle le potrebbero ribattere che questo taglio è stato votato dal 95% del Parlamento, compreso il Partito Democratico.
Il 95% direi proprio di no. Perché ci erano stati voti favorevoli e voti contrari, il PD aveva sempre votato no nella precedente esperienza governativa, poi nell’ultimo round ha votato sì pero patteggiando, devo dire in maniera ingenua, che ci sia una legge elettorale tale da salvaguardare la rappresentanza. Ovviamente non l’hanno avuta, perché fare la riforma della legge elettorale in Italia è come l’araba fenice o il santo gral, o sono ingenui o lo sapevano già che andavano incontro a questo.
Il PD ha deglutito il rospo di questa sovrana stupidaggine del taglio dei parlamentari, in cambio di una cosa che, sotto sotto, sapeva che non avrebbe mai avuto. Purtroppo la situazione è questa qui. Il paradosso italiano in questo momento è veramente unico nella storia dei Parlamenti … leggi tutto