Inchiodato Landini e Cgil? Il documento: “Firme e pensioni fasulle, ecco le prove”

La posizione di Maurizio Landini si complica. 

Dopo aver negato le accuse su presunte irregolarità dei patronati italiani all’estero, il segretario della Cgil potrebbe essere travolto da un nuovo documento. In onda lunedì 13 gennaio Rai3 riaccende i riflettori sul caso.

E lo fa mostrando verbali degli ispettori del ministero del Lavoro relativi ai controlli effettuati presso la sede del patronato Inca Cgil di New York.

Si tratta, dunque, di un documento ufficiale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che metterebbe nero su bianco come quasi tutte le pratiche fossero irregolari e dunque nulle.

Tra le irregolarità, quella delle pratiche duplicate, ossia la “doppia statisticazione”, ma anche richieste di denaro per servizi che dovrebbero essere gratuiti; firme e pensioni fasulle; donazioni con tariffari precisi come in un mercato nero dell’assistenza.

L’ispezione è datata 25 ottobre 2023 e mostra numeri da capogiro: nel 2020, su 770 punti dichiarati, solo 4 sono stati convalidati, con una decurtazione che sfiora il 100 per cento.

Nel 2021, la situazione non è tanto diversa: su 263 punti dichiarati, solo mezzo punto è valido. Un vero e proprio scandalo se si considera che i patronati sono finanziati con soldi pubblici, derivanti dallo 0,199 per cento dei contributi Inps degli italiani.

Già nel 2016, il “Comitato parlamentare per le questioni degli italiani all’estero” aveva denunciato le irregolarità dei patronati all’estero, evidenziando una serie di pratiche scorrette. Insomma, una situazione che va avanti da tempo e che Landini continua a negare.

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