«Il problema di Casaleggio figlio – dice un ‘grillino’ di alto rango- è che di politica non capisce un fico secco, tutte le volte che l’ho incontrato e parlato mi sono accorto che non ci arriva proprio».
Ecco, Casaleggio junior non ci arriva ma punta come un disperato a tenere sotto scacco i parlamentari del M5S, che sono tanti e ognuno deve sganciare alla sua piattaforma Rousseau un obolo mensile di 300 euro. Poteva andar bene quando erano tutti di primo pelo, felici e baldanzosi, sicuri di rivoltare l’Italia.
Anzi, di aprire tutte le stanze del potere come una scatoletta di tonno. Dicevano. Gli anni passano, le situazioni cambiano e… nessuno vuol tornare al suo paesello dopo aver vissuto alla grande.
Nel M5S il povero capo politico reggente, Vito Crimi, cerca in tutti modi di tener buone le cento anime del Movimento, ma quelle scappano in ogni dove, e si moltiplicano pure. Oggi, ad esempio, al momento del voto sull’importante decreto semplificazioni c’è stata l’amara sorpresa: Il taglio dei parlamentari? A Montecitorio è già realtà: non votano in 261.
Un segnale di vero allarme, significa che ognuno sta cercando, nel proprio piccolo, di salvarsi. Che cosa accadrà quando si dovrà discutere e votare sui fondi dell’Europa, magari sul Mes, o Dio non voglia su altre situazioni di emergenza? Eppure tutti aspettano … leggi tutto
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