“Ho le mani sporche di sangue”, la gola profonda inguaia Facebook (giornalettismo.com)

Un memo inviato a BuzzFeed da una ex 
dipendente del gigante social rivela la 
scelta dei manager di girarsi dall'altra 
parte di fronte ad abusi o irregolarità 
di profili falsi e alla diffusione di 
fake news

Le fake news politiche su Facebook tornano a fare polemica. Stavolta a causa di un memo scritto dall’ex data scientist del gigante social, Sophie Zang, e inviato a BuzzFeed News dove si racconta che la compagnia fondata da Mark Zuckerberg avrebbe ignorato o risposto in maniera estremamente lenta a prove evidenti che profili falsi stavano interferendo in elezioni o situazioni politiche in varie parti del mondo.

Sono tanti gli esempi che Zhang presenta nel suo memo sulle fake news politiche ignorate da Facebook per non perdere denaro e influenza. E così ci sono gli esempi di capi di governo e di partiti politici in Azerbaijan e Honduras che usano account falsi o volutamente ingannano il pubblico per influenzare l’opinione pubblica.

Oppure le prove che in India, Ucraina, Spagna, Brasile, Bolivia ed Ecuador ci sono state campagne organizzate da mandanti misteriosi per favorire o contrastare candidati politici o eventi. “In tre anni di lavoro a Facebook, ho trovato tanti tentativi clamorosamente espliciti di ingannare i propri cittadini da parte di vari governi, anche con notizie che poi sono diventate virali in tutto il mondo” ha scritto Zhang nel suo memo sulle fake news politiche raccontando di avere lei, a sua volta, “preso decisioni che hanno inciso sulla sorte di presidenti stranieri senza alcun controllo” oltre ad aver “agito contro svariati politici a livello globale così spesso da aver preso il conto”.

Notizie e rivelazioni che riportano alla mente l’interferenza russa nelle elezioni americane del 2016, terminate con la clamorosa e inattesa vittoria di Trump, ma che, secondo il racconto di Zhang a BuzzFeed riguarderebbero soprattutto il destino politico di Paesi fuori dall’asse Stati Uniti – Europa occidentale.

E che fanno dire all’ex data scientist di Facebook: “So di avere le mani sporche di sangue” … leggi tutto

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