di Roberta Aiello
Un vero e proprio “centro di intelligence” per monitorare e screditare giornalisti e attivisti organizzato dalla Monsanto, la multinazionale statunitense di biotecnologie agrarie, acquistata lo scorso anno dalla società farmaceutica tedesca Bayer.
Questo è quanto emerso dalla lettura di documenti di comunicazione interna consultati dal Guardian, per la maggior parte risalenti a un periodo che va dal 2015 al 2017, depositati in Tribunale nell’ambito di una battaglia giudiziaria in corso sui rischi per la salute causati dal diserbante Roundup prodotto dall’azienda.
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Il sistema, gestito all’interno dell’impresa, serviva a raccogliere informazioni su chiunque denunciasse i tragici effetti derivanti dall’uso di glifosato e su quanti si schierassero contro le attività della Monsanto, per organizzare successivamente delle azioni di contrasto diffamatorie … leggi tutto