Molti parlamentari pentastellati non versano più denaro alla 'casa madre', la Casaleggio Associati. Che usava quei soldi anche per Rousseau
Grande caos sotto il cielo per il M5s. Un gran numero di parlamentari che si prefiggevano di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno sono diventati morosi nei confronti della ditta madre, la Casaleggio associati.
Non versano più i 300 euro che ogni mese dalle rispettive buste paga arrivavano direttamente nelle casse della Casaleggio. Ieri Davide, l’erede al trono pentastellato, ha comunicato che l’azienda, come fosse un’Acea della politica, provvedera’ a tagliare i servizi ai morosi. La questione non e’ da poco. Perche’ tra i ‘servizi’ che la Casaleggio rende al M5s c’e’ anche la famosa piattaforma Rousseau, quella a cui i Cinque Stelle si affidano quando devono decidere sulle questioni piu’ spinose.
Negli ultimi tempi la folta pattuglia di parlamentari (199 deputati, 95 senatori) ha dato segnali di insofferenza nei confronti di Rousseau. Una disaffezione crescente mano a mano che si approfondiva la discussione sul famoso terzo mandato dei parlamentari (ad agosto e’ stato consentito solo per gli amministratori locali). La gran parte della base grillina e’ favorevole a mantenere il limite dei due mandati. Togliendo di mezzo la consultazione online, la decisione verrebbe presa solo dai vertici, senza ricorso alla piattaforma.
(Secondo i maligni del parlamento, ‘senza neppure dover manipolare il responso della piattaforma’). In ogni caso, il terzo mandato sarebbe una panacea per la pattuglia attualmente alla Camera e al Senato. Allo stato circa il 30 per cento degli attuali deputati e senatori non sarebbe ricandidabile … leggi tutto