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Germania, Draghi: aumento spese difesa “punto di svolta”, ma Europa agisca (repubblica.it)

di Teleborsa

 La decisione della Germania di aumentare la spesa 
della difesa è "un punto di svolta", ma ci sono 
rischi sul modo in cui verrà attuata. 

Lo ha sottolineato, secondo quanto riporta Bloomberg, l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi in un panel all’Hsbc Global Investment Summit di Hong Kong.

A preoccupare l’ex primo ministro italiano è il modo in cui la Commissione europea gestisce il cambiamento di politica.

“Se non viene gestito correttamente, la Germania si riarmerà, ma gli altri no”, ha affermato Draghi, soffermandosi poi anche sul tema dazi.

“Se Trump costruisce un muro tariffario, non è nel nostro interesse costruire un muro tariffario. Dobbiamo chiederci: reagire o no?”. L’Europa, ha aggiunto l’ex premier italiano, “è più vulnerabile” di fronte a potenziali shock sul commercio internazionale rispetto agli Stati Uniti e alla Cina.

“L’Unione Europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza. Questi sono i valori costituenti della nostra società europea. Questi valori sono oggi posti in discussione. La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”, aveva detto pochi giorni fa Draghi, durante una audizione al Senato sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea.

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