Il taglio dei parlamentari non porterà nessun reale vantaggio per la collettività, né migliorerà il funzionamento del Parlamento.
In caso di vittoria del Sì non finirà la democrazia, ma votare contro il taglio sommario di deputati e senatori significa salvare la politica, un bene supremo
C’è poco da dire: la spinta grillina dell’antipolitica, o potremmo dire il lato oscuro della forza, si è rivelata imponente. Con buona pace dei principi rivoluzionari degli inizi di cui si sono perse le tracce, cavalcare e alimentare la rabbia è stata un’operazione vincente per i destini dei suoi protagonisti.
Su questa scia, dare qualcuno in pasto al popolo funziona sempre, il Movimento 5 Stelle si appresta all’ennesimo falò: menù speciale, 345 seggi parlamentari di brutti e corrotti rappresentanti del popolo. Ma quale reale vantaggio porterà questo taglio sommario? A parte il risparmio del famoso caffè.
Nessuno per la collettività e nessuno in merito al funzionamento del Parlamento visto che resterà in vigore il bicameralismo perfetto. Difficile anche immaginarlo come l’inizio di un possibile percorso di riforme costituzionali data la passione grillina per i regimi dittatoriali. E viene anche da chiedersi: quali sono i vantaggi, i frutti di questi 15 anni di antipolitica violenta? Di insulti e fango? … leggi tutto