“Il giubbotto antiproiettile di Giletti? Riprovevole!”, l’accusa di Claudio Fava (ilriformista.it)

di Giorgio Mannino

C’è un’immagine nei ricordi dei siciliani 
che il tempo non ha sbiadito. 

Sono gli anni della cosiddetta “primavera di Palermo”, quando un giornalista americano arriva in città per raccontare il movimento politico e sociale che, all’inizio degli anni Novanta, scuote i palermitani stanchi della cultura dell’illegalità promossa dalla mafia. Il cronista cammina indossando un giubbotto antiproiettile. Un ricordo, questo, tornato ancor più vivo alla memoria pochi giorni fa, quando Diva e Donna pubblica un servizio fotografico che immortala il conduttore e giornalista Massimo Giletti, seguito dalla scorta assegnatagli lo scorso luglio, camminare lungo le vie di Roma col giubbotto antiproiettile.

Un’immagine che ha infiammato i social. Il giornalista e presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, ha parlato, sul suo profilo Facebook, di «miseria di un paese in cui l’esibizione della vita ha preso il posto della vita reale. Da oggi all’antimafia da talk show e fanfare dobbiamo aggiungere quella da giubbotto antiproiettile».

Presidente, cos’ha pensato quando ha visto le foto di Massimo Giletti pubblicate da Diva e Donna?
Una tradizione di sobrietà, che va avanti da anni, è stata spazzata via da quella foto. Abbiamo avuto centinaia di persone che sapevano davvero che la loro vita era in pericolo. E magari a qualcuno di loro è stato anche detto che indossare un giubbotto antiproiettile o ricorrere ad altri strumenti di tutela avrebbe offerto un livello di sicurezza maggiore.

Ma a questi consigli è sempre seguito un senso di normalità alla propria esistenza in modo che il rischio non fosse esibizione. La cosa peggiore, in questi casi, è permettere che la propria condizione di persona sottoposta a tutela diventi oggetto di racconto mediatico, di suggestione popolare.

Parlo per conto dei vivi ma ci sono anche quelli che sono morti per i quali bisognerebbe avere più rispetto. Sapevano di rischiare e hanno vissuto con sobrietà. Massima solidarietà a chi si trova in queste condizioni ma l’esibizione è riprovevole … leggi tutto

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