"La lontananza rende più complicato aiutare chi ha dipendenze"
Il mantra della fase 2 è ripartire, anche per chi non si è mai fermato. Le comunità di recupero e le associazioni di settore hanno dovuto fare i conti con il Covid attrezzandosi per poter continuare le attività in tutta sicurezza. Una delle difficoltà più grandi è quella di proseguire i percorsi terapeutici evitando il contatto fisico: “Per noi è difficile- spiega un utente di Villa Maraini– perché la vicinanza fisica è parte integrante del percorso.
Prima del Covid, sia con gli altri ospiti sia con gli operatori, ci salutavamo con un bacio sulle guance o con un abbraccio, ma adesso è cambiato tutto. Per questo abbiamo dovuto trovare un modo diverso per dare e chiedere aiuto, perché con un abbraccio una persona può chiedere tante cose”.
LE MISURE DI SICUREZZA
Mascherine, distanziamento e gel sono le nuove parole d’ordine, ma i cambiamenti riguardano tutta l’organizzazione: “Facciamo i gruppi distanziati – ha continuato – mangiamo a mensa uno per tavolo, due se il tavolo è di quelli grandi. Insomma è cambiato un po’ tutto”. Il lavoro di centri come quello di Villa Maraini deve districarsi anche fra le tante fake news che nascono sul tema tossicodipendenza, in particolare legata al tema Covid.
“Ho letto recentemente – ha dichiarato Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini- un lancio di agenzia in cui si diceva che i tossicomani sono a rischio infezione per lo stile di vita che conducono. Un’affermazione del genere può essere detta solo chi non ha mai visto un tossicodipendente, noi invece ne vediamo a centinaia ogni giorno e pensiamo esattamente il contrario” … leggi tutto