“È una delle più importanti storie degli ultimi 5 anni, non solo di quest’anno”.
Così Brian Stelter della CNN ha commentato lo scoop pubblicato lunedì 28 settembre dal New York Times sulle dichiarazione dei redditi del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, delle società di proprietà della Trump Organization risalenti agli anni ’90, così come quelle personali del 2016 e 2017. Documenti che per anni Trump ha cercato di tenere segreti e che si è rifiutato di rendere pubblici, interrompendo una lunga tradizione che dagli anni ‘70 vede i presidenti americani pubblicare le loro dichiarazioni dei redditi.
C’è chi ha definito quei documenti il santo Graal del giornalismo politico americano degli ultimi tempi, o la balena bianca di pubblici ministeri, oppositori, giornalisti in cerca di prove di illeciti. Il NYT è riuscito ad ottenerli mettendo a segno uno scoop di rilevanza storica.
I documenti delle tasse di Trump smascherano l’ipocrisia e le bugie di un presidente che per anni ha venduto ai cittadini americani e al mondo l’immagine di un multi-miliardario che si è fatto da solo, di un uomo d’affari di grande successo. La storia che emerge dallo scoop, scrive il Guardian, è quella di un debitore seriale, di un imprenditore mediocre e dedito sistematicamente all’elusione fiscale.
Questa la prima pagina di lunedì del NYT: un titolo di 6 colonne, su due righe a tutta pagina … leggi tutto
This @NYTimes Trump tax bombshell is one of the most important stories of the fast five years. pic.twitter.com/P2CRyrUPxo
— Brian Stelter (@brianstelter) September 27, 2020