di ALESSANDRA ZINITI
Roberto Rivellino è approdato a Lampedusa dieci giorni fa su un barcone di migranti: "Avevo dei debiti e dei problemi con il fisco"
No, non è di certo l’ex calciatore campione del mondo della nazionale brasiliana. E no, non è neanche l’amministratore delegato del gruppo Feltrinelli.
E allora chi è questo Roberto Rivellino approdato a Lampedusa dieci giorni fa su un barcone di migranti che agli esterrefatti uomini della guardia costiera ha detto semplicemente: “Sono italiano. Ecco il mio passaporto”?
Un giornalista che vuole raccontare la traversata dei migranti, un agente dei servizi segreti infiltrato? I poliziotti della squadra mobile di Agrigento cercano riscontri al racconto che sembra la fotocopia della trama di Tolo Tolo, il film di Checco Zalone: l’italiano che va in Africa a cercare fortuna e poi per sfuggire a qualche guaio di troppo sale su un barcone insieme ai migranti.
E allora eccola la storia di Roberto Rivellino, imprenditore molisano quarantenne andato via dall’Italia otto anni fa per aprire in Tunisia un’azienda di jeans, ricomparso il 20 settembre su un barcone con 53 persone soccorso a a poche miglia da Lampedusa. È il weekend degli sbarchi a raffica, 26 in 24 ore.
Ma nell’hotspot che scoppia, con 1200 persone, Rivellino ci resta il giro di poche ore: “Sono un cittadino italiano – dice subito – ecco i documenti”. Ma perché mai un cittadino italiano dovrebbe rischiare la vita su un barcone piuttosto che prendere un aereo o un regolare traghetto di linea? … leggi tutto