Si chiamava Mohammad Reza Shajarian, è morto lo scorso 8 ottobre e aveva una storia notevole
Lo scorso 8 ottobre è morto Mohammad Reza Shajarian, famosissimo cantante e musicista iraniano.
La sera della sua morte migliaia di suoi fan – persone di ogni età – si sono raccolti all’esterno dell’ospedale in cui era ricoverato e hanno cominciato a cantare alcune delle sue canzoni più famose, composte a partire da testi di poesia persiana e ricche di allusioni alla situazione politica del paese, e slogan contro il governo. Sono state poi disperse dalle forze dell’ordine.
Shajarian era apprezzatissimo in Iran, da persone di generazioni e idee politiche diverse. Aveva 80 anni e una storia notevole.
Nato il 23 settembre 1940, da bambino Shajarian imparò la recitazione musicale di versetti del Corano, e studiò il “radif”, il sistema di melodie che forma la base della musica classica persiana, e si è preservato attraverso la tradizione orale. All’inizio della sua carriera cantava ballate trasmesse dalle radio, inizialmente usando uno pseudonimo perché suo padre, molto conservatore, non approvava che lui facesse il cantante.
Raggiunse una popolarità notevole per via delle qualità della sua voce, intensa e “ondeggiante”, su cui aveva estremo controllo. Le melodie che cantava erano le melodie tradizionali, che però arricchiva con trilli, abbellimenti e improvvisazioni molto elaborate.
Dopo la rivoluzione islamica del 1979, in un crescente clima di ostilità verso artisti e musicisti, Shajarian lasciò il paese. Le autorità religiose iraniane proibirono qualsiasi forma di musica eccetto la musica strumentale della tradizioni persiana e le canzoni classiche.
Quando, dopo quattro anni senza esibirsi, Shajarian tornò a cantare nel paese, i leader islamici lo utilizzarono come prova del fatto che non si opponevano a tutti i tipi di musica … leggi tutte
ننگ ما ننگ ما، صدا و سیمای ما'
تصاویر دریافتی از شعار دادن دوستداران محمدرضا شجریان مقابل بیمارستان جم pic.twitter.com/ODqDAHqkoU— BBC NEWS فارسی (@bbcpersian) October 8, 2020