Dopo le criticità emerse in Veneto, il coordinatore di +Europa Bologna segnala "informazioni spiacevoli" ricevute da cittadini
Dopo il Veneto starebbero spuntando problemi con Immuni anche a Bologna, dove gli addetti al contact tracing dell’Ausl “non chiedono il codice identificativo dell’app. Così non può funzionare”. A lanciare l’allarme è Arcangelo Macedonio, coordinatore di +Europa Bologna, che riporta segnalazioni e “informazioni spiacevoli” ricevute “da molti giorni”, ma anche “esperienze dirette”.
In questo modo, spiega Macedonio, “abbiamo constatato che nessun operatore del servizio d’igiene pubblica addetto al contact tracing nella provincia di Bologna sta chiedendo il codice identificativo del’app Immuni alle persone risultate positive”.
Per questo +Europa chiede “spiegazioni alla Regione Emilia-Romagna e all’Ausl di Bologna, per invertire questa prassi. Se le istituzioni e gli organi preposti nella lotta contro il virus non dimostrano interesse a far funzionare l’app, non vedo come possiamo motivare i cittadini”.
Del resto, insiste Macedonio, “i contagi aumentano e il contact tracing è sempre più importate, ma ancora oggi troppe persone sono scettiche sul suo funzionamento e sulla sua efficacia, a questo punto con ragioni anche motivate”.
Dunque, insiste il coordinatore di +Europa, “chiediamo all’assessore Donini e al presidente Bonaccini di attivarsi e fare in modo che l’app funzioni. Bisogna in fretta invertire rotta”, avverte Macedonio.
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