di Kyriakos Pierides (Traduzione di Luca Pauti)
I liberalconservatori al potere a Cipro hanno subito una battuta di arresto nelle urne, dopo essersi allontanati dalla loro posizione tradizionalmente favorevole all’UE e dal loro approccio moderato alla divisione dell’isola. Il fatto che il principale partito di opposizione abbia messo in campo un candidato turco-cipriota non ha semplificato le cose, anche se ha generato un risultato interessante.
Il Raggruppamento Democratico Liberale Conservatore di Cipro (Disy) ha subito un duro colpo alle elezioni europee di maggio. Dopo aver ottenuto il 37,75 per cento nel 2014, è sceso al 29,02 per cento. Potrebbe essere il risultato dello spostamento ideologico del Disy verso la retorica nazionalista e dell’allontanamento dal suo tradizionale approccio pro-UE e moderato alla divisione di Cipro.
La svolta nazionalista ha coinciso con la linea dura del presidente Nicos Anastasiades sugli aspetti fondamentali di un compromesso sulla divisione di Cipro proposto sotto l’egida delle Nazioni Unite. Questo si è tradotto in una situazione di stallo totale per due anni e nell’escalation delle tensioni e delle rivendicazioni della Turchia in merito all’esplorazione delle risorse di gas naturale sulla piattaforma continentale che circonda l’isola.
Appena un mese prima dello scrutinio, Anastasiade e Disy sono entrati in un feroce confronto con il Partito Progressista dei Lavoratori (Akel), scatenato dopo che quest’ultimo ha messo in campo un candidato turco-cipriota, il docente universitario Niyazi Kizilyurek … leggi tutto