Polonia: proteste contro il divieto d’aborto. Manifestazioni anche a Roma (articolo21.org)

di TIZIANA CIAVARDINI

In Polonia la Corte Costituzionale di 
Varsavia ha stabilito che anche in caso 
di malformazioni di un futuro bambino non 
sará consentito l’aborto. 

La decisione limita dunque le possibilità di ricorrere a un’interruzione di gravidanza.

Un verdetto dell’Alta Corte, sotto la guida della presidentessa Julia Przylebska, che ha affermato che la legislazione che lo permetteva era «incompatibile» con la Costituzione del Paese, che tutela «il diritto alla vita».

La Corte Suprema del Paese ha ritenuto di conseguenza incostituzionale l’attuale legge. Adesso le interruzioni di gravidanza saranno possibili solo in caso di stupro, incesto o rischio per la vita della donna.

Nel 2019, secondo i dati ufficiali, in Polonia si sono registrati 1110 aborti, 1074 dei quali causati proprio da malformazioni e patologie irreversibili del feto.

Krystyna Kacpura della Federazione per le Donne ha dichiarato: “É un’infamia dello Stato polacco: i giudici si sono dichiarati contro l’eugenetica e a favore del diritto alla vita dei neonati, anche se malati, dimenticando che si tratta molto spesso di feti incapaci di vivere in modo autonomo”.

Sul caso è intervenuto anche Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo, secondo cui “decidere sul divieto di aborto, nel pieno dell’epidemia che si sta diffondendo, non è solo cinismo, è di più: si tratta di malvagità politica”.

In questi ultimi giorni sono avvenute numerose manifestazioni di protesta e le attiviste hanno esposto striscioni negli edifici religiosi, entrando anche in alcune chiese ed interrompendo le messe. Un atto simbolico fortissimo nella cattolica Polonia.

A Varsavia, una giovane donna è rimasta ferma vicino all’altare mostrando un cartello con la scritta: “Preghiamo per il diritto di abortire”.

Migliaia di persone si sono unite, in queste ultime ore, alle manifestazioni in circa 100 diverse localitá polacche. “Siamo in guerra per i diritti delle donne” è uno degli slogan gridati dai manifestanti … leggi tutto

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