Parlamentari: ridurli sì, ma con criterio (lavoce.info)

di Marco Cucchini

Con il governo Conte dimissionario la sorte della riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari è più incerta. Resta però il fatto che non favorisce il dialogo tra istituzioni e rappresentati. Perché la dimensione dei collegi non è adeguata.

Confronto tra parlamentari di quattro paesi

Ultimamente si è tornati a parlare di una riforma costituzionale rimasta per un anno sottotraccia: la riduzione del numero dei parlamentari, che sembrava giunta alla stretta finale. Pur con il governo Conte dimissionario, resta comunque lecito chiedersi se la riforma fosse necessaria nelle finalità e nei contenuti.

Il punto di partenza del disegno di legge è l’affermazione che l’Italia ha troppi – e troppo pagati – parlamentari. Quindi, una riforma che ne riduce il numero risponderebbe a criteri di efficienza procedurale e di risparmio.

Sulle due questioni è interessante il confronto con la realtà delle camere basse di altri tre grandi paesi – Francia, Germania, Regno Unito -, riassunto nella tabella 1.

Tabella 1

*numero variabile, mai inferiore a 598 … leggi tutto

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