In aumento anche le disuguaglianze di longevità (lavoce.info)

di Simone Ghislandi e Benedetta Scotti

Crescono le disparità socio-economiche relative 
alla speranza di vita. 

Ma anche la variabilità nelle età di morte non è uguale per tutti: scende di più per le classi più agiate e in particolare per gli uomini. Per il sistema previdenziale è una nuova sfida.

L’evoluzione della speranza di vita

Le disparità nella speranza di vita per stato socio-economico in Italia sono note da tempo. Secondo le stime Istat più recenti, in Italia gli uomini più istruiti hanno un vantaggio nella speranza di vita alla nascita di 3,5 anni rispetto agli uomini meno istruiti. Nel caso delle donne, il vantaggio si attesta a 1,5 anni. Limitata è, invece, l’evidenza sull’evoluzione nel tempo delle disparità.

La lacuna assume notevole rilevanza alla luce dei vari studi internazionali che ne documentano un inasprimento in diversi paesi Ocse (si veda, ad esempio, il caso degli Stati Uniti o della Spagna). Come notato in letteratura, inoltre, le disparità nella speranza di vita non consentono di catturare interamente le disuguaglianze di longevità tra sottogruppi di popolazione.

A tal fine, è necessario guardare non solo alla media della distribuzione dell’età di morte, sintetizzata dalla speranza di vita, ma anche alla dispersione della distribuzione. In altre parole, occorre quantificare non solo la longevità attesa, ma anche l’incertezza relativa alla durata della vita. Nel nostro paese, tale aspetto ha ricevuto, per ora, scarsa attenzione. In occasione del XIX Rapporto annuale dell’Inps, abbiamo raccolto nuove evidenze volte ad affrontare queste lacune … leggi tutto

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