di
In due precedenti articoli abbiamo analizzato gli scenari parlamentari che si verificherebbero se si tornasse a votare con la legge elettorale vigente e con una legge elettorale di tipo proporzionale basandoci sui dati della nostra ultima Supermedia del 1° agosto. Vediamo oggi che Parlamento si delineerebbe con la riforma costituzionale promossa dal Movimento.
La riforma
Da più di trent’anni, il tema della riduzione del numero dei parlamentari si riaffaccia periodicamente nel dibattito politico. A partire dalla Commissione Bozzi del 1983 i tentativi sono stati ben 7, tutti inseriti in un quadro di ripensamento dell’assetto costituzionale più complesso e tutti, per un motivo o per l’altro, sfociati in un nulla di fatto. Il disegno di legge pentastellato era quindi l’ottavo tentativo di ridurre il numero dei parlamentari, ma il primo che non comportasse ulteriori aggiustamenti dell’assetto costituzionale vigente.
La c.d. “Legge taglia-poltrone” avrebbe ridotto i seggi della Camera dei Deputati da 630 a 400 ed i seggi del Senato della Repubblica da 315 a 200. Al centro del dibattito degli accadimenti delle ultime settimane, il taglio dei parlamentari è stato posto dal Movimento 5 Stelle come conditio sine qua non per un accordo di Governo con il Partito Democratico … leggi tutto