di Marcello Sorgi
Tutti vogliono i due ministeri. L’Interno porta con sè una maledizione che colpisce il titolare: l’ultimo è il leader della Lega. L’accorpamento di Tesoro, Bilancio e Finanze ha creato una sorta di ambasciata Ue in Italia che spesso è fonte di contrasti con il premier
Sembra incredibile che l’accordo faticosamente raggiunto da Di Maio e Zingaretti lunedì, abbia rischiato di saltare già nella notte sulla lista dei ministri. In particolare, su due caselle, l’Interno e l’Economia, da cui, sulla base dell’esperienza, qualsiasi politico ragionevole dovrebbe tenersi lontano, tali e tante sono le insidie connesse a questi incarichi.
Il Viminale, in particolare, si porta indietro la maledizione di colpire il responsabile alle spalle e a volte anche tempo dopo che ha lasciato l’incarico. Un destino al quale, a ben vedere, neppure Salvini è riuscito a scampare. Dure a morire, non a caso è la leggenda dei traslochi degli ex-ministri, accompagnati da quintali di carte da portare via, a futura memoria e come protezione da scandali a scoppio ritardato … leggi tutto