di Luke Cooper (Eurozine Vienna Traduzione di Luca Pauti)
Le elezioni europee sono state interpretate come un secondo referendum sulla Brexit, quasi tre anni dopo che gli elettori avevano votato per uscire dall’Unione europea. Per quanto tempo ancora il Regno Unito dovrà languire nel purgatorio della Brexit?
A torto o a ragione, il Regno Unito è stato spesso considerato dalle élite politiche europee come un baluardo di stabilità e buon governo. Oggi tuttavia l’instabilità domina e questa “nuova normalità” rappresentata da una politica tumultuosa non accenna a diminuire. In un’epoca di fluidità e cambiamento, gli elettori sono pronti ad abbandonare rapidamente le loro precedenti scelte elettorali.
Nelle elezioni europee i due partiti principali del paese hanno visto uno straordinario crollo del loro sostegno. Mentre alle elezioni politiche del 2017 i Conservatori e il Partito laburista avevano ottenuto insieme l’82,3 per cento dei voti, nelle elezioni europee questa somme è stata solo del 23,19 per cento, con i Conservatori che hanno ottenuto un triste 9,09 per cento. Questo loro risultato è il peggiore che il partito abbia registrato da quando è stato introdotto il suffragio universale.
Ampiamente vista come un secondo referendum mascherato, la battaglia per interpretare i risultati ha visto sia “Leavers” che “Remainers” affermare irremovibili che ora hanno il sopravvento nell’infinito dibattito sull’uscita del paese dall’Unione europea … leggi tutto