Elezioni USA, l’attacco alla democrazia di Trump e del partito repubblicano (valigiablu.it)

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Alcuni grandi network televisivi 
– ABC, CBS, NBC, MSNBC, CNBC – e la 
radio nazionale pubblica NPR,

la scorsa settimana hanno deciso di interrompere la conferenza stampa del presidente Trump alla Casa Bianca, nel momento in cui Trump ha iniziato a lanciare false dichiarazioni sull’integrità delle elezioni.

Trump aveva pianificato il suo intervento in concomitanza con i notiziari della sera, che portano complessivamente la maggior audience televisiva per le TV di informazione. Ma i conduttori si sono visti costretti a intervenire per correggere alcune delle sue falsità, sottolineando che quelle accuse di brogli elettorali erano senza fondamento.

Sebbene CNN e Fox News abbiano continuato a trasmettere la conferenza (CNN con un banner che avvertiva i telespettatori che le cose sostenute da Trump erano prive di evidenze, mentre su Fox campeggiavano le parole di Trump: “Stanno cercando di rubare le elezioni”, anche se subito dopo il corrispondente dalla Casa Bianca, John Roberts, ha sottolineato che non c’erano prove a sostegno di quelle accuse e così poi il conduttore da studio), la decisione degli altri canali ha deprivato Trump – come sottolinea il New York Times – di una audience significativamente più ampia per i suoi commenti, non filtrati e non verificati, sulle elezioni. I tre notiziari serali di ABCCBS e NBC infatti sono seguiti da un pubblico molto più grande e ampio rispetto a quelli della stessa ora di CNNMSNBC e Fox News.

MSNBC è stata la prima a fare questa scelta, poco dopo che Trump aveva iniziato a parlare. Il conduttore Brian Williams è intervenuto duramente: “Eccoci di nuovo nella posizione insolita non solo di interrompere il presidente degli Stati Uniti, ma anche di correggere il presidente degli Stati Uniti”, ha detto Williams. “Non ci sono voti illegali di cui siamo a conoscenza, non c’è stata nessuna vittoria di Trump di cui siamo a conoscenza”.

Una scelta estrema dovuta a una situazione senza precedenti. Ma a mio avviso del tutto condivisibile. Un conto è riportare cosa il presidente sostiene e nel contempo contrastare giornalisticamente le sue bugie, un altro offrire una piattaforma per diffondere e amplificare una propaganda malevola che mina le fondamenta della democrazia, lasciando campo libero a disinformazione e accuse false pericolose per la tenuta democratica di un paese.

I media non sono tenuti a fare da piattaforma alle menzogne del presidente e non sono tenuti a garantire la propria audience per i suoi deliri eversivi, perché di questo stiamo parlando e non della libertà di parola del presidente … leggi tutto

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