La migrazione è un fenomeno comune a tutte le epoche, ma estremamente complesso da analizzare, a causa delle dinamiche mutevoli in termini di flussi, volumi e tipologia, come la migrazione a lungo termine, a medio termine e circolare.
Grazie a metodologie all’avanguardia, i ricercatori del Knowledge Centre on Migration and Demography, gestito dal Centro Comune di Ricerca (Joint Research Centre) della Commissione Europea di Ispra, in Italia, producono dati preziosi sul fenomeno.
Il pianeta della migrazione analizzato attraverso la lente dei Big Data. Da questa interazione nascono modelli utili, per la comprensione del fenomeno migratorio e lo sviluppo di programmi di integrazione più efficaci e coerenti.
I Big Data, fondamentali per dare risposte adeguate
Al di là delle fonti tradizionali di statistiche sulla mobilità transfrontaliera – come, ad esempio, i censimenti della popolazione nazionale, le indagini a campione e le fonti amministrative -, c’è un crescente bisogno di dati complementari per eleborere piani umanitari tempestivi e risposte politiche.
Le principali fonti utilizzate per ottenere Big Data sono: telefoni cellulari, social media e ricerche su Internet e immagini satellitari.
Il lavoro dei ricercatori si concentra sulle tracce digitali anonime: “Se queste tracce vengono aggregate in maniera da ovviare a problematiche di privacy, problematiche di etica e di sicurezza del dato, allora, collettivamente, ci riescono a descrivere fenomeni a livello sociale che sarebbero impensabili con le statistiche ufficiali”, dichiara Michele Vespe, ricercatore al JRC di Ispra.
“Quindi possono complementare le statistiche ufficiali, aumentandone la risoluzione, aumentando la tempestività del dato, perché vengono collezionati in ogni momento, anche mentre stiamo parlando in questo momento, e ci danno anche delle dimensioni ulteriori” … leggi tutto