di David Puente
Non solo revenge porn, il social network è diventato il «covo sicuro» dove gli italiani condividono materiale pornografico non consensuale.
L’indagine dell’associazione PermessoNegato
La «Giornata contro la violenza sulle donne» venne istituita dall’Onu nel 1999, ma all’epoca non avevano idea di come si sarebbe evoluta la tecnologia e soprattutto il mondo dei social.
Nel 2013 due russi, Nikolaj e Pavel Durov, fondano e finanziano il servizio gratuito di messaggistica istantanea Telegram che, nel tempo, è diventato il «covo sicuro» di fenomeni come il «Revenge Porn» che la giornata di oggi, 25 novembre, cerca di contrastare.
Ci siamo, purtroppo, abituato a parlare e soprattutto a comprendere il significato di «Revenge Porn», che identifica le «vendette di relazione», ma dobbiamo essere consapevoli che si tratta di un tassello di un fenomeno molto più vasto chiamato «Pornografia Non-Consensuale» (NCP). L’associazione no-profit PermessoNegato APS, nata nel 2019 per supportare a livello tecnologico e legale le vittime di NCP, pubblica oggi un report di questo fenomeno radicato nel Telegram italiano … leggi tutto