di Adrien Tallent (Eurozine Vienna – Traduzione di Luca Pauti)
Mentre la capacità del presidente Macron di stringere alleanze è finalmente messa alla prova a livello europeo, la seconda vittoria consecutiva dell’estrema destra in un’elezione europea in Francia sottolinea il fatto che piccoli margini bastano per fare una differenza significativa.
La seconda vittoria consecutiva in un’elezione europea in Francia per il Rassemblement national – ex Fronte nazionale – sembra ormai cosa normale in questo tipo di scrutinio. Gli elettori francesianti-UE hanno trionfato ancora una volta, anche se con un vantaggio ridotto a 200.000 voti. Questo significa che, mentre La République en marche (Lrem) del presidente Emmanuel Macron ha subìto la sua prima sconfitta elettorale, c’è meno di un punto percentuale tra i due partiti.
Vittoria ristretta per i populisti mentre avanzano i verdi
Così Marine Le Pen conferma la sua resilienza, mentre il portavoce del suo partito, Jordan Bardella, 23 anni, si è ritagliato un profilo di leader, benché la sua carriera sia solo all’inizio. Eppure, malgrado il movimento dei “gilet gialli”, Macron ha ottenuto il 22,4 per cento, e non ha certo a che fare quindi con lo stesso tipo di problemi che il Partito Socialista di Francois Hollande ha vissuto nel 2014, quando aveva ottenuto solo il 14 per cento … leggi tutto