Un’immagine riproposta spesso in tv, sui giornali, in rete:
il piccolo John Kennedy Junior che fa il saluto militare mentre il padre, Jfk, il presidente assassinato a Dallas, viene sepolto nel cimitero di Arlington. Il 25 novembre del 1963, il piccolo Kennedy compiva 3 anni. Oggi ne avrebbe 60 anni.
Chi è più avanti con gli anni ricorderà quel nodo che gli salì alla gola mentre guardava la diretta in bianco e nero di 57 anni fa. I giovani hanno visto quell’immagine riproposta spesso in tv, sui giornali, in rete: il piccolo John Kennedy Junior che fa il saluto militare mentre il padre, Jfk, il presidente assassinato a Dallas, viene sepolto nel cimitero di Arlington. Il 25 novembre del 1963, il piccolo Kennedy compiva 3 anni. Oggi ne avrebbe 60 anni.
E per molti americani li ha davvero perché la storia del figlio di Jfk racchiude tre tragedie: la morte violenta del padre, la sua fine tragica in un incidente aereo nel 1999 e il dramma del diffondersi di teorie cospirative che vogliono John Jr. segretamente sopravvissuto e oggi grande burattinaio della crociata trumpiana dei QAnon contro l’establishment politico.
La tragedia reale della scomparsa di John John è la storia di un incidente figlio di turbolenze tipiche di una dinastia politica che si comportava come una casa reale: pilotare un aereo da New York all’isola di Martha’s Vineyard da solo, senza copilota e senza avere ancora conseguito il brevetto per il volo strumentale. Doveva essere un volo diurno a vista, ma partì troppo tardi, al tramonto, anche per le discussioni con la moglie, Carolyn Bessette.
Avvolto dall’oscurità e dalla nebbia, John perse l’orientamento: il suo aereo si inabissò in mare proprio davanti alla costa dell’isoletta. Per i QAnon, una setta di visionari divenuta movimento con centinaia di migliaia di fedeli, John si salvò ma si nascose e iniziò una nuova vita per sottrarsi alle angherie del deep state … leggi tutto