Gli enti locali prendono posizione contro la decisione di bloccare i fondi europei.
Il sindaco di Varsavia parla di «un’azione suicida». E, secondo i sondaggi, oltre il 44% dei cittadini sta con Bruxelles
A Varsavia si levano sempre più critiche contro la decisione della Polonia di mettere il veto al bilancio 2021-2027 dell’Unione europea. Una decisione che è legata alla volontà da parte degli altri Stati membri di vincolare i fondi al rispetto dello Stato di diritto e che ha come effetto indiretto quello di bloccare il via libera al Recovery Fund, il piano di aiuti agli Stati membri dell’Unione europea messo a punto da Bruxelles. Negli ultimi giorni, a Varsavia si sono registrate voci di dissenso nei confronti della strategia perseguita dal partito populista di governo Diritto e Giustizia (PiS).
L’ultima voce critica s’è levata oggi, 26 novembre, quando Marek Woźniak, membro del partito di centrodestra Piattaforma Civica e presidente del voivodato della Grande Polonia, il secondo per estensione dei 16 in cui è diviso il Paese, ha espresso – anche a voce delle altre Regioni – grande preoccupazione per la situazione di stallo creatasi a Bruxelles: «Per le autorità locali e regionali il rispetto dello stato di diritto è d’importanza fondamentale».
«Vogliamo essere sicuri che la nostra voce sia udita in maniera chiara: noi siamo la voce di una Polonia diversa», ha chiarito Woźniak, che è membro del Partito popolare europeo (Ppe), «la situazione è seria, c’è il rischio di perdere nuovi investimenti a causa di questo veto» … leggi tutto