Il fisco (non amico): danni e falsi miti della patrimoniale (corriere.it)

di Daniele Manca

Ritorna ancora una volta l’ipotesi di una 
tassazione che colpirebbe beni immobili e mobili

Ci risiamo, si torna a parlare di patrimoniale. Alcuni parlamentari, segnatamente di Leu, Pd e del M5S, hanno presentato un emendamento in questo senso. Sintomatico il fatto che gli ultimi due partiti, attraverso i loro leader, si siano immediatamente dissociati. Ha del sorprendente l’idea. Con un emendamento che prevede la tassazione a partire dai 500 mila euro di ricchezza netta (tra beni immobili e mobili), secondo i proponenti, si riuscirebbe in un colpo solo a rendere più progressivo il Fisco.

Cittadini, famiglie, aziende, sono nella piena incertezza. Sono alle prese con una crisi determinata da un’emergenza sanitaria e quindi ancor più foriera di rischi. Nessuno sa quanto riuscirà a incassare l’anno prossimo, se il lavoro ci sarà ancora e in che misura. Possibile che in questo momento venga in mente di cambiare il sistema fiscale con una patrimoniale? E poi andando a incidere su uno dei beni che hanno dato tranquillità agli italiani in questi anni, vale a dire la casa?

Forse sfugge il fatto che la metà della ricchezza del nostro Paese è costituita proprio dalle case, spesso quelle in cui gli italiani vivono. Si dirà, ma l’emendamento vuole togliere l’Imu. Come se l’Italia e il Fisco italiano proprio sull’Imu da mettere, poi da togliere e poi da cambiare, non avesse vissuto mesi e anni di ulteriore incertezza. Non è con un emendamento che si può cambiare il Fisco. Si fa politica, forse. Purtroppo non della migliore qualità.

La verità è che si vuole colpire il possesso dei beni. La proprietà. Altrimenti ci si porrebbe il tema del reddito che si trae da quei beni … leggi tutto

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