Fosse comuni, pulizia etnica, fuga disperata di civili: Tigré, il nuovo Ruanda (globalist.it)

di Umberto De Giovannangeli

L'Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati si è 
appellata alle autorità federali in Etiopia 
affinché garantiscano l’accesso urgente ai 
rifugiati eritrei nel Tigrè che hanno un 
disperato bisogno di assistenza

La reiterazione della “dimenticanza” è il segno dei tempi. Brutti, grami. Tempi di lacrime di coccodrillo, di un trafiletto nascosto nelle ultime pagine tanto per aggiornare il numero dei morti, dei dispersi, dei disperati che fuggono da guerre, pulizie etniche, povertà assoluta, disastri ambientali. Una lacrima, una foto in prima pagina se c’è una bambina o un bambino ridotto a scheletro umano o con il corpicino senza vita, e poi cala il sipario. Cala, anche quando l’apocalisse umanitaria è in pieno svolgimento. Come nel Tigrè.

Apocalisse umanitaria

L’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, in una nota, si appella alle autorità federali in Etiopia affinché garantiscano l’accesso urgente ai rifugiati eritrei nella regione del Tigrè che hanno un disperato bisogno di assistenza e servizi umanitari.

Le preoccupazioni crescono di ora in ora.

 I campi avranno ormai esaurito le scorte di cibo, rendendo fame e malnutrizione un pericolo reale – come avverte l’Unhcr da quando il conflitto è iniziato, quasi un mese fa. L’Agenzia è anche allarmata per le notizie, non confermate, di attacchi, rapimenti e reclutamento forzato all’interno dei campi di rifugiati.

 L’Unhcr ribadisce con forza il suo appello per la sicurezza e l’incolumità dei rifugiati. Le difficoltà di comunicazione e di sicurezza che ostacolano l’accesso non rendono possibile verificare le attuali condizioni nei campi.

Nessun civile deve diventare un bersaglio, e ogni misura possibile deve essere presa da tutte le parti per assicurare che siano tutti tenuti lontano dal pericolo, siano essi rifugiati, sfollati interni, comunità ospitanti o operatori umanitari.

 Per quasi due decenni l’Etiopia è stata un Paese ospitale per i rifugiati eritrei, ma ora si teme siano coinvolti nel conflitto. L’Unhcr fa appello al governo dell’Etiopia affinché continui ad assumersi le proprie responsabilità nell’ospitare e proteggere i rifugiati eritrei e permetta agli operatori umanitari di accedere alle persone che ora hanno disperatamente bisogno di aiuto.

 In Sudan, i rifugiati etiopi continuano ad arrivare a centinaia. Dall’inizio di novembre ne sono arrivati quasi 46.000. Più di 2.500 sono stati registrati solo da venerdì … leggi tutto

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