C’è qualcosa di ridicolo nella nemesi che da un po’ di tempo sembra colpire i massimi esponenti dei Cinquestelle, inseguiti dalle telecamere del programma di Italia Uno.
Eppure un tempo condividevano i video in cui venivano perseguitati ministri, parenti e affini in mezzo alla strada dal disturbatore di turno col microfono in mano
Premesso che qui – e uso il plurale perché credo di poter parlare anche a nome del direttore della testata, che in caso contrario immagino avrebbe provveduto a cassare il presente inciso – approveremmo di tutto cuore un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che facesse obbligo a tutti gli agenti di scorta disponibili nei paraggi di accorrere come un sol uomo in soccorso di chiunque venga sottoposto al barbaro rituale dell’intervista coatta e dell’assalto a telecamera spianata, si tratti delle Iene, di gilè gialli o di semplici militanti grillini armati di telefonino.
Premesso anche che per quanto ci riguarda un simile dpcm dovrebbe sancire e difendere un diritto di tutti, dal senzatetto al presidente del Consiglio, e andrebbe di conseguenza esteso senza remore a fidanzate, mariti, amici, cugini e conoscenti di qualsiasi personalità della politica, dell’arte e dello spettacolo, senza discriminazione nemmeno per i più lontani parenti di politici trombati, scrittori inediti e geni incompresi di qualunque altro genere … leggi tutto