Cosa stimola l’innovazione in Europa? (voxeurop.eu)

di Alexander Damiano Ricci

Il Global Innovation Index dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Ompi) è il punto di riferimento più esauriente in materia di politiche per l’innovazione. I dati relativi all’Europa e all’Ue evidenziano forti discrepanze nelle prestazioni degli stati membri sia per quanto riguarda le aree geografiche, sia all’interno delle stesse.

Alla fine di luglio, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (Ompi), un’agenzia auto-finanziata delle Nazioni Unite che riunisce 192 stati membri, ha pubblicato la XII edizione del Global Innovation Index (Gii), che delinea il rendimento di un paese riguardo alla creazione delle condizioni favorevoli per lo sviluppo di nuove tecnologie e di processi innovativi.

Il Global Innovation Index è il risultato di una media tra due sottoindici: un sottoindice di ingresso sull’innovazione e un sottoindice di uscita. Il primo “definisce gli aspetti di un ambiente favorevole all’innovazione all’interno di un sistema economico” e si basa su cinque pilastri: istituzioni, capitale umano e ricerca, infrastrutture, sofisticazione del mercato e sofisticazione degli affari. Il sottoindice di uscita si basa su due punti cardine: i prodotti della conoscenza e della tecnologia e i prodotti creativi.

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