Come può spacciarsi come “l’unica democrazia del Medio Oriente” quel Paese che permette di tenere un minorenne spogliato nudo, rinchiuso per 22 giorni in una cella umida e piena di topi?
Cosa pensereste di un regime che permette di sparare ai bambini, che li rapisce nel sonno, che distrugge le loro scuole? E come può spacciarsi come “l’unica democrazia del Medio Oriente” quel Paese che permette di tenere un minorenne spogliato nudo, rinchiuso per 22 giorni in una cella umida e piena di topi. O che obbliga i bambini arrestati a stare per lunghi periodi in piedi, senza vestiti?
Questo Paese è Israele. Che ha dichiarato guerra ai bambini palestinesi.
Il racconto di un giornalista coraggioso
Per chi ha dei dubbi, Globalist offre il reportage dell’icona del giornalismo israeliano, firma storica di Haaretz: Gideon Levy. “La settimana scorsa – scrive – eravamo nel campo profughi di Al-Arroub, alla ricerca di uno spazio aperto in cui sedersi, per paura del coronavirus. Non ce n’era uno. In un campo in cui la casa tocca la casa, i cui vicoli sono larghi quanto un uomo e disseminati di spazzatura, non c’è nessun posto dove sedersi fuori. Si può solo sognare un giardino o una panchina, non c’è nemmeno un marciapiede.
Qui è dove vive Basel al-Badawi. Un anno fa i soldati hanno sparato a suo fratello, davanti ai suoi occhi, senza motivo. Due settimane fa, Basil è stato strappato dal suo letto in una notte fredda e portato via, a piedi nudi, per essere interrogato. Ci siamo seduti nella casa angusta della sua famiglia e ci siamo resi conto che non c’era nessun “fuori” da cui andare. Mentre eravamo lì, i soldati israeliani hanno bloccato l’ingresso del campo, come fanno di tanto in tanto, in modo arbitrario, e il senso di soffocamento non ha fatto che crescere. Questo è il mondo di Basil e questa è la sua realtà.
Ha 16 anni, un fratello in lutto, che è stato rapito dal suo letto nel buio della notte dai soldati. Non ha nessun posto dove andare, tranne la scuola, che è chiusa per una parte della settimana a causa di Covid-19. Basilea è libera ora, più fortunata di certi altri bambini e adolescenti. Circa 170 di loro sono attualmente detenuti in Israele.
Altri bambini vengono fucilati dai soldati, feriti e talvolta uccisi, senza distinzione tra bambini e adulti – un palestinese è un palestinese – o tra una situazione di pericolo di vita e un ‘disturbo pubblico’ … leggi tutto